L’esposizione quotidiana a rumori sui luoghi di lavoro aumenta le probabilità di incorrere in problemi di salute a carattere acustico: la permanenza prolungata in un ambiente rumoroso e quindi sfavorevole può infatti determinare un abbassamento della capacità uditiva e, nei casi più gravi, può condurre anche alla completa perdita dell’udito.
In presenza di rumori che superano determinati standard negli ambienti professionali bisogna dunque disporre l’utilizzo di opportune protezioni dell’udito, dispositivi utilizzati per prevenire e ridurre i rischi legati all’esposizione del lavoratore a rumore-pericolo per picchi o frequenza.
Come scegliere protezioni dell’udito sul lavoro
Scegliere con accuratezza gli idonei sistemi otoprotettori e indossarli correttamente può garantire un’efficace schermatura dei suoni in qualunque settore professionale, anche in quelli in cui il rischio di esposizione ai rumori pericolosi è maggiormente accentuato.
A offrire una guida esaustiva agli addetti ai lavori è Lyreco, la nota realtà internazionale per le forniture e le soluzioni per l’ufficio che sul suo magazine spiega come scegliere i dispositivi di protezione acustica e a quali normative fare riferimento in tema di sicurezza negli ambienti professionali.
La guida, in particolare, fa diretto riferimento al regolamento UE 2016/425 per i dispositivi di protezione individuale, che ha sostituito la direttiva 89/686/CEE introducendo numerose novità: una di queste è il passaggio della protezione dell’udito dalla Categoria II alla Categoria III, che di fatto classifica i rischi legati all’apparato uditivo come pericoli che possono causare danni anche irreversibili.
Perché indossare sistemi per la protezione dell’udito
Le problematiche causate dall’esposizione al rumore, non sono esclusivamente connesse a danni all’apparato uditivo ma possono determinare una serie di conseguenze fisiologiche importanti, come difficoltà di comunicazione o di concentrazione, aumento dei livelli di ansia e stress o dell’ipertensione arteriosa.
Inoltre, è bene ricordare che gli effetti sull’udito dell’esposizione quotidiana ai rumori, oltre a essere, nei casi peggiori, irreversibili ed irreparabili, talvolta non sono immediatamente percepibili, in parte perché la diminuzione della capacità uditiva può manifestarsi anche a distanza di molti anni – spesso in parallelo alla naturale perdita di udito che si avverte con l’età – in parte perché non prevede significativi campanelli d’allarme né la manifestazione di alcuna sensazione dolorosa.
La protezione tempestiva, corretta e sistematica attraverso adeguati DPI è dunque il solo modo per evitare gli effetti degenerativi irreversibili derivanti da lesioni a carico dell’apparato uditivo.
I livelli di rumorosità a cui prestare attenzione sono in particolare quelli che superano gli 85 decibel continui e i 135 decibel di picco, in presenza dei quali sussiste l’obbligo di indossare dispositivi per la protezione acustica dell’udito.
Quali sono i DPI per la protezione dell’udito e in base a quali criteri sceglierli
Tra gli otoprotettori più adoperati per la protezione auditiva, si distinguono le cuffie antirumore che, oltre ad avere il vantaggio di essere comode, si adattano perfettamente anche a quegli operatori che presentano una conformazione dei condotti uditivi tale da non consentire l’inserimento di altri DPI.
Disponibili anche con coppe singole per elmetto, le cuffie da lavoro possono essere intercomunicanti, in modo da favorire eventuali comunicazioni tra operatori e assicurare una corretta ricezione degli alert.
In alternativa, è possibile optare per i classici inserti di protezione noti anche come tappi per orecchie: più piccoli, facilmente trasportabili, disponibili sia nella versione modellabile sia in quella modellata su misura del canale uditivo. Naturalmente, che si tratti di cuffie o di tappi, la scelta del supporto dipende da numerosi fattori, tra i quali il tipo di settore professionale e la specifica attività da svolgere.
Tra gli altri aspetti da tenere in considerazione, in fase di selezione, ci sono anche fattori come la temperatura e l’umidità degli ambienti, oltre all’eventuale presenza di polveri, a cui si aggiungono la durata e la frequenza dell’applicazione, che possono incidere fortemente sulla scelta di un DPI più pratico.
Bisogna poi accertarsi che gli apparecchi siano confortevoli e che non ostacolino i movimenti dell’operatore, ricordando che i DPI omologati e certificati CE possono proteggere efficacemente ma che per salvaguardare l’udito è importante partire dalla valutazione del rischio e dalla sua possibile eliminazione.