Fra le varie tipologie di prestito ai privati la cessione del quinto è forse il prodotto che riscuote maggior successo soprattutto per la semplicità con cui si può accedere al credito.
Anche chi ha cessato l’attività lavorativa per aver maturato i requisiti legati all’età e alla contribuzione può sfruttare questa soluzione di finanziamento, anzi persino categorie specifiche, che beneficiano dell’assegno mensile (ad esempio la reversibilità per coniuge e figli), possono contrarre tale prestito. Nel caso particolare della cessione del quinto con pensione cointestata, ciascun percettore del reddito può stipulare personalmente un contratto con la società che si occupa dell’erogazione delle somme richieste. Ma è chiaro che la persona fisica deve essere comunque in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa.
Caratteristiche della cessione del quinto
La cessione del quinto, come spiegato su Chescelta.it in una categoria dedicata, è una tipologia di finanziamento riservata ai dipendenti statali, ai dipendenti pubblici, ai dipendenti parapubblici, ai dipendenti privati e ai pensionati. Tutti naturalmente devono essere provvisti, ad eccezione degli ultimi, di un contratto di lavoro definitivo e a tempo indeterminato.
Tuttavia mentre gli statali e gli occupati nel pubblico non hanno limitazioni di sorta e possono persino richiedere il prestito a ridosso dell’età pensionabile, per gli altri gruppi sono previsti alcuni paletti da rispettare: ad esempio l’impiegato nel settore parapubblico deve aver maturato un’anzianità di servizio di almeno cinque anni al momento della sottoscrizione del contratto di finanziamento e la durata dell’ammortamento dello stesso non può andare oltre la data di pensionamento.
Per i dipendenti privati invece è richiesto che l’azienda datrice di lavoro abbia in organico minimo 16 unità, tuttavia tale requisito non rappresenta condizione necessaria e sufficiente per garantire la sicurezza dell’erogazione del prestito: infatti le Banche o le società che intermediano l’operazione, a loro discrezione, hanno la facoltà di negare il credito nel caso ritengano l’azienda poco solida dal punto di vista finanziario.
Per quanto riguarda l’anzianità di servizio, nella normativa non vi è un riferimento specifico, nella maggior parte dei casi è richiesto un minimo di due anni dalla data di assunzione, ma si tratta comunque di un elemento discrezionale legato alla somma massima finanziabile: difatti il montante di una cessione non può superare il Trattamento di Fine Rapporto accantonato moltiplicato per il coefficiente assicurativo della polizza che garantisce il contratto; di conseguenza un esiguo TFR maturato non consente di ottenere liquidità oltre un certo limite.
La cessione del quinto per pensionati è stata istituita con la Legge numero 80 del 14 maggio 2005. Fra i documenti da produrre in favore della società erogante, il più importante è quello rilasciato dall’Ente Previdenziale di riferimento, ovvero la comunicazione di cedibilità della pensione, in cui è calcolato l’importo massimo che può mettere a pegno chi contrae il debito. La durata massima del finanziamento è stabilita in 120 mesi e la data dell’ultima rata non può superare quella coincidente con 86 anni di età.
Trattandosi di una particolare categoria, naturalmente, non tutte le tipologie di pensione danno diritto a richiedere una cessione del quinto: non ne hanno i requisiti, nello specifico, le prestazioni inferiori a 600 Euro (in quanto le stesse decurtate del prelievo non garantirebbero il minimo sustentamento); gli assegni sociali, gli assegni di invalidità civile, gli assegni per assistenza ad inabili, tutti gli assegni di sostegno al reddito e, come già accennato in precedenza, le pensioni cointestate.
Cessione del quinto: vantaggi della tipologia finanziamento
La cessione del quinto per pensionati è uno strumento molto diffuso per i numerosi vantaggi che presenta. L’aspetto più interessante è di sicuro rappresentato dal fatto che il debito può essere contratto anche da soggetti con un merito creditizio non ottimale: difatti, sia l’iscrizione in una qualsiasi centrale rischi come cattivo pagatore, sia la compresenza di altri impegni finanziari (siano essi dovuti a pignoramenti o ad alla sottoscrizione di altri prestiti), non precludono la possibilità di ottenere credito.
Pertanto, a parte lo stipendio da lavoratore dipendente, non è richiesta alcuna forma di garanzia accessoria; inoltre Il piano di ammortamento è estremamente flessibile: il rimborso avviene su base mensile con durate variabili (l’estensione massima, come già specificato, è di 120 mesi).
La trattenuta della quota cedibile è applicata direttamente sulla prestazione pensionistica mensile (o in busta paga per i dipendenti), di conseguenza non è richiesto un conto corrente per l’addebito delle rate attraverso cui avviene il rimborso.
Anche la modulazione del tasso di interesse è abbastanza vantaggiosa rispetto ad altre forme di finanziamento: infatti nonostante vi sia un costo aggiuntivo per la copertura assicurativa, che può incidere sul tasso finito, il rischio per il mancato versamento di quanto dovuto pressoché inesistente, gioca decisamente a favore del contenimento delle spese in generale. L’istruttoria di una pratica di cessione del quinto non richiede l’indicazione di finalità specifiche e i tempi di attesa per avere la liquidità richiesta nella propria disponibilità di solito sono inferiori a quattro settimane.